Il punto della situazione

Facciamo il punto della situazione:

  • I periodici incontri che Il Mulino Onlus Editore promuove con gli autori della “famiglia” non sono solo un momento conviviale dedicato alla nobile arte della cucina ma anche un momento di comune riflessione su quali aspetti dell’attività è opportuno migliorare, integrare o procedere allo “start”.
  •  Fino ad ora le nostre energie si sono concentrate sul consolidamento dell’attività editoriale e, nel contempo, seppur con modalità e tempi differenti dovuti alla sempre incombente “burocrazia, anche sull’attività del nostro periodico La Macina Magazine.
  • Ora, avendo concluso positivamente ogni dettaglio, siamo in grado di fornire un supporto integrato e coordinato a favore di tutti gli autori garantendo ad essi l’attività di editor, editing, correzione, grafica, stampa, commercializzazione, l’assegnazione di un nostro codice ISBN, presentazione delle opere, interviste realizzate dai nostri giornalisti, la pubblicizzazione delle stesse sia tramite il nostro giornale ma anche sulla quasi totalità del circuito dei Social Network cui siamo iscritti.
  • Spinti dalla nostra tradizionale passione per la Danza abbiamo intrapreso con l’Accademia delle Arti di Roma la cui Direttrice Artistica è Catia Di Gaetano un percorso di collaborazione che intende sottolineare non solo la qualità dell’Accademia ma anche le opportunità di Stage che essa offre e, perché no, di futuro inserimento professionale in prestigiosi Corpi di Ballo internazionali.
  • Con alcuni nostri autori, Fabiola Cecchini Franco Salvatore Grasso, partecipiamo a 4 prestigiosi Concorsi Letterari e – dal 25 al 29 luglio 2016 – saremo presenti alla Settimana della Cultura organizzato dal Comune di Lugnano in Teverina.
  • L’integrazione delle attività di Il Mulino Onlus Editore e La Macina Magazine, con il loro bagaglio di esperienze e di collaboratori interni, ci porta ora a proporre a tutti gli autori esordienti di entrare nel nostro gruppo a condizioni assolutamente interessanti e verificabili; non fumose promesse di gloria e notorietà (il web ne è pieno) ma una reale opportunità di realizzare insieme un sogno comune.

Chiunque fosse interessato può contattarci al seguente indirizzo: ilmulinonlus@libero.it

Anche noi siamo stati, e lo siamo tutt’ora, scrittori esordienti.

E’ sempre positivo che, periodicamente, il gruppo si riunisca per fare il punto della situazione; idee condivise e programmi per il futuro.

 

Riproponiamo una recente intervista al nostro autore che partecipa al Concorso Letterario bandito dal Comune di Lugnano in Teverina con la sua opera Seraphitus-Seraphita:

Caro Franco, così come avevamo anticipato nella precedente intervista nella quale avevamo parlato del tuo romanzo “IL NUOVO FAUST”, eccoci a te per confrontarci sulla tua più recente opera “SERAPHITUS – SERAPHITA”.

Ormai abbiamo “rotto il ghiaccio” ed iniziamo subito non prima però di ringraziarti per averci consentito di leggere – fresco di stampa – il tuo libro.

Seraphitus – Seraphita è tratto dall’opera di Honoré de Balzac ed è incentrato sui temi a te più cari e cioè la ricerca dei veri valori dell’esistenza ed anche della ricerca del sapere.

Franco, quale sentimento ti ha mosso nella scrittura del tuo libro?

  1. – Come hai appena accennato il sentimento che mi ha sollecitato è stato proprio quello della ricerca degli autentici valori dell’esistenza e la ricerca del sapere, ma qui non si tratta della mera ricerca filosofica, ma il vivere nell’assoluta pienezza della vita gustandone i sapori, talvolta amari, ma anch’essi necessari.

Ci puoi illustrare in breve il significato del tuo racconto?

  1. – Se di significato si può parlare, oltre che poter godere pienamente della propria vita, molto spesso ci dimentichiamo che il nostro godimento può ledere profondamente la libertà degli altri: Seraphitus ha infatti creato involontariamente disagi alla famiglia di Salvatore, il protagonista del racconto.

Il testo è ricco di notazioni e situazioni storiche e politiche, inserisci i personaggi nell’epopea della “Bella Epoque” e questo presuppone un profondo studio preventivo che ben si coniuga con la tua formazione classica. Quali sono state le difficoltà nel rendere gradevole, agile, di facile ma appassionante lettura il tuo libro?

  1. – Ho prestato molta attenzione a non farmi tentare nella descrizione particolareggiata dettata dalle svariate situazioni socio-politiche, nonché storiche, in quanto avrei senz’altro rovinato l’atmosfera del romanzo stesso. Sono stato però costretto a spiegare, attraverso vari cenni storici, l’ambiente entro cui si svolge questo racconto perché il lettore avrebbe forse incontrato qualche difficoltà nella lettura dell’opera.

Il testo risulta curato nei dettagli ed in tutti i passaggi di “scena”; abbiamo anche particolarmente apprezzato la delicatezza con cui affronti alcune situazioni un po’ “intriganti” ma necessarie per l’ampio respiro del racconto pur restando sempre nei limiti pertinenti alla tua signorilità.  Cosa ci puoi dire della struttura che hai inteso dare al racconto ed alla collocazione dei personaggi?

  1. – Se di struttura del racconto intendiamo parlare posso dire che questa è basata, alla stessa stregua del romanzo originale di Balzac, come una storia fantastica, gli stessi personaggi sono per certi contesti immaginari.

Tu spesso ti sei definito come “il paziente artigiano della scrittura” inteso come esordiente e con poca esperienza, o “mestiere”, alle spalle. La tua innata modestia unita alla cultura di base ti hanno però illuminato il percorso narrativo nel senso che la tua opera poggia sui concetti di base di una “struttura” con le sue regole codificate.  Nella stesura del romanzo ti sei fatto dominare dalle regole?

R.-  Ritengo che la codificazione delle 5 regole di base (esordio, complicazioni, trasformazione o punto di svolta, apice della tensione narrativa, conclusione) siano un “abbecedario” utile, tecnico e strumentale.  Sono però convinto che un autore che è mosso dal suo animo, dal suo cuore, che instaura un intimo rapporto con i personaggi e con i futuri lettori non scrive avendo a fianco il foglio delle regole da seguire.  Le cosiddette regole le applica d’istinto, nella mente già vede l’orizzonte del racconto.  La sua abilità risiede nell’amalgamare le vicende e gli attori affinché il lettore non provi una sensazione di “scollatura” nella narrazione.

L’opera si presta ad una molteplicità di livelli di lettura, è perfettamente fruibile da tutti.

E’ questo il segreto per rendere un’opera anonima in un’opera che può ambire al successo?

  1. – Mi reputo una persona semplice e ciò che scrivo deve essere compreso dalla moltitudine di lettori, i miei libri, anche se ispirati da due grandi personaggi della letteratura mondiale seguono, anche in un’apparente complessità, tematiche comprensibili al vasto pubblico. Mi è capitato anche di incontrare alcune persone che non avevano mai sentito parlare di Faust, di Goethe o di Balzac, a loro ho tentato di spiegare che avvicinarsi a questi – o altri autori – poteva aiutarli ad indirizzare lo sguardo verso una differente lettura ed analisi della propria esistenza. Spero di aver correttamente e proficuamente trasferito il mio messaggio.

Scrivere è un modo per parlare di te o intendi suggerire qualcosa agli altri?

  1. – Indubbiamente scrivere per me è un modo per comunicare, ma non per parlare di me, ma per solleticare la curiosità agli altri.

Che consigli daresti ad un autore esordiente?

  1. – Il consiglio basilare è quello di scrivere, anche di getto, tutto ciò che si ha dentro, senza pensare a successi, glorie ed onori; scrivere, come dipingere o comporre musica, sono forme artistiche della nostra personalità, quello che importa è uscire dall’ordinario.

Dove si possono acquistare i tuoi libri?

  1. Facilissimo: direttamente a me o anche attraverso il mio editore; sarà nostra cura apporre una mia dedica personalizzata. Si possono inoltre ordinare in qualunque libreria d’Italia in quanto i miei libri sono regolarmente “a catalogo”. Non abbiamo trascurato l’opportunità anche del formato ebook che è “scaricabile” dalle librerie on line.

Franco, una ultima domanda: siamo rimasti colpiti dalla dedica ricca di significato che hai inserito nell’opera; ce ne vuoi parlare?

  1. – Era decisamente doverosa quella dedica anche se mi ricorda un evento doloroso, quello della perdita prematura di uno dei miei più grandi amici. Quella dedica l’ho voluta inserire perché fu proprio Paolo a leggere per primo questo mio secondo romanzo e, decisamente entusiasta, fu proprio lui che mi incitò a farlo pubblicare.

Grazie Franco per il tempo che ci hai dedicato e… arrivederci al tuo prossimo libro.

In bocca al lupo.

Il punto della situazione? Direi positivo.

 

Il punto della situazioneultima modifica: 2016-06-09T13:51:35+02:00da macina-11
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